Descrizione
La Malvasia Batic è il frutto di una storia vecchia di oltre 4 secoli.
I primi vini Batič nacquero nel XVI secolo e furono modellati dalle mani esperte dei monaci Batič a Šempas. Da allora la tenuta è cambiata considerevolmente: i dipinti alle pareti sono sbiaditi, i nomi dei monaci sono stati dimenticati.
L’unica eredità rimasta dei monaci un tempo orgogliosi è la conoscenza e la tradizione della produzione vinicola di alta qualità che si tramanda di generazione in generazione da oltre quattrocento anni.
Oggi Ivan e Mhia Batic perseguono la massima comunione con la natura e potremmo dire che sono andati oltre la biodinamica, grazie anche al sistema PCS (Physical Cropping System) che irrorando aria calda a 70°C e 150 km/h sulle vigne elimina i parassiti e rinforza il sistema immunitario della vite, eliminando anche la necessità di ricorrere all’uso
di rame e zolfo.
La Malvasia Istriana di Batic si presenta di colore giallo tenue, fruttata e profumata all’olfatto. Persistente in bocca con un finale piacevolmente lusinghiero che fa venire voglia di finire la bottiglia.
Perfetta con il pesce, la pizza, ma anche con le carni bianche è un vino davvero sorprendente.
Curiosità
La Malvasia è un vitigno coltivato in friuli ma anche in Veneto e in Slovenia.
Il nome malvasia deriva da Monembasia, roccaforte bizantina posta a nord del pelopponeso. Che produceva questo vino dolce esportato poi in tutta europa dai veneziani col nome di Monemvasia. A quei tempi le Malvase a venezia erano le osterie dove si beveva questo vino.
Info Produttore
Ci troviamo a Sempas, all’estremità nord-occidentale della valle del Vipavo, non distante da Nova Gorica: la
vallata è un paradiso del paracadutismo, di cui ha più volte ospitato le massime competizioni mondiali. Infatti,
qui si vola tutto l’anno grazie a forti correnti ascensionali che in vigna hanno l’effetto di eliminare marciumi
ed altre minacce. L’azienda data fino al 1592, quando la vinificazione era principalmente opera dei monaci;
oggi, Ivan Batic e suo figlio Miha perseguono la massima comunione con la natura. I 21 ettari di vigna, da cui si
ricava una media di 50.000 bottiglie l’anno, non hanno mai visto prodotti chimici; siamo oltre la biodinamica,
grazie anche al sistema PCS (Physical Cropping System) che irrorando aria calda a 70°C e 150 km/h sulle vigne
elimina i parassiti e rinforza il sistema immunitario della vite, eliminando anche la necessità di ricorrere all’uso
di rame e zolfo. I nuovi impianti sono a 12.000 ceppi per ettaro a filari larghi, costringendo le radici delle viti
a spingersi fino a 15 metri di profondità per sopravvivere. Niente lieviti selezionati, filtrazioni o chiarifiche, e
laddove possibile niente aggiunta di solfiti; le fasi lunari vengono rigorosamente rispettate sia in vigna sia in
cantina. Da questo crocevia tra i climi continentale, mediterraneo e alpino nascono espressioni davvero uniche
di vitigni autoctoni e internazionali, che sorprendono per purezza, profondità, anima. Perché sì, Miha Batic è
un uomo dall’anima pulsante, che vibra con la natura in unisono ai suoi vini. Non tutto qui è razionalmente
comprensibile: ma avvicinatevi con un bicchiere in mano, chiudete gli occhi e ascoltate.
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